Agrigento, arrestato per droga capo ultrà della Juventus

IL CAPO ultrà de “I bravi ragazzi” della curva della Juventus Andrea Puntorno è stato arrestato ad Agrigento con l’accusa di far parte dell’associazione per traffico illecito di stupefacenti. Sono 32 le misure cautelari emesse, nell’inchiesta dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo, per associazione mafiosa, spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione abusiva di armi, sequestro di persona a scopo di estorsione e danneggiamento.

Figura di spicco dell’organizzazione sarebbe il presunto boss Antonio Massimino, autocelebratosi “il Papà”, già condannato per vicende di mafia, tornando in libertà nel gennaio 2015 avrebbe preso le redini della Cosa nostra agrigentina. La sua “caratura criminale” gli avrebbe consentito di tessere rap- porti con le organizzazioni di Palermo, di Palma di Montechiaro e della ‘ndrangheta. Il trait d’union con la Calabria sarebbe stata favorita da Puntorno, “cugino acquisito” proprio del boss Massimino. Dopo aver vissuto a Torino, il capo ultras era rientrato ad Agrigento, subendo qualche anno fa il sequestro di due appartamenti, in Piemonte e Sicilia dal valore di 500 mila euro, per traffico internazionale di sostanze stupefacenti proveniente dall’Albania. Questa volta invece, secondo gli inquirenti, Puntorno avrebbe dato “un contributo concreto” alla mafia agrigentina, favorendone “il rafforzamento ” per via dei contatti “con soggetti vicini alla ‘ndrangheta calabrese”, creando un “canale d’approvvigionamento” e “fornire con continuità sostanze stupefacenti” al clan.

Gli affiliati nelle intercettazioni lo definiscono uno “grosso”, che “ha appoggi” e “agganci”, e che “anche se è senza soldi” può avere “qualsiasi cosa”, in riferimento alle partite di droghe, spesso sono chiamate in codice “pesce” o “bibite”, e in alcuni casi custodite in un vecchio deposito di una ex azienda di calcestruzzi.

** Articolo pubblicato su Il Fatto Quotidiano, pagina 20, martedì 5 marzo 2019 **

** Credits photo: estratto dalla video intervista di Report Rai3 **

Saul Caia

Saul Caia

Giornalista freelance. Dopo alcune esperienze all'estero, tra cui Spagna, Canada e Stati Uniti, sono rientrato in Sicilia. Oggi collaboro con Il Fatto Quotidiano realizzando video e articoli di cronaca e approfondimento.
Tra i riconoscimenti più importanti ho ricevuto il DIG Awards 2017, il premio 'Roberto Morrione' 2012, il premio giornalista emergente in Sicilia 'Giuseppe Francese' 2016.
Saul Caia

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Giornalista freelance. Dopo alcune esperienze all'estero, tra cui Spagna, Canada e Stati Uniti, sono rientrato in Sicilia. Oggi collaboro con Il Fatto Quotidiano realizzando video e articoli di cronaca e approfondimento. Tra i riconoscimenti più importanti ho ricevuto il DIG Awards 2017, il premio 'Roberto Morrione' 2012, il premio giornalista emergente in Sicilia 'Giuseppe Francese' 2016.

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