Strage Lampedusa: funerali di Stato senza salme

AgrigentoLunedì scorso ottanta morti della strage di Lampedusa hanno trovato sepoltura al cimitero di Agrigento. L’immagine è straziante: cappelle ancora incomplete e solo un numero a distinguere i defunti senza nome, nei casi più fortunati accompagnato da una foto. Lunedì i funerali di Stato in mezzo alle contestazioni. Obiettivo dei fischi il ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge e la delegazione arrivata da Asmara, presi di mira da alcuni cittadini eritrei perché considerati vicini alla dittatura del paese africano. Non va meglio al governatore siciliano Rosario Crocetta e soprattutto al capo del Viminale Angelino Alfano: numerose le urla contro di lui e tanti gli slogan contro la legge Bossi-Fini.

*il video e l’articolo sono stati pubblicato su Il Fatto Quotidiano.it

Saul Caia

Saul Caia

Giornalista freelance. Dopo alcune esperienze all'estero, tra cui Spagna, Canada e Stati Uniti, sono rientrato in Sicilia. Oggi collaboro con Il Fatto Quotidiano realizzando video e articoli di cronaca e approfondimento.
Tra i riconoscimenti più importanti ho ricevuto il DIG Awards 2017, il premio 'Roberto Morrione' 2012, il premio giornalista emergente in Sicilia 'Giuseppe Francese' 2016.
Saul Caia

Saul Caia

Giornalista freelance. Dopo alcune esperienze all'estero, tra cui Spagna, Canada e Stati Uniti, sono rientrato in Sicilia. Oggi collaboro con Il Fatto Quotidiano realizzando video e articoli di cronaca e approfondimento. Tra i riconoscimenti più importanti ho ricevuto il DIG Awards 2017, il premio 'Roberto Morrione' 2012, il premio giornalista emergente in Sicilia 'Giuseppe Francese' 2016.

One thought on “Strage Lampedusa: funerali di Stato senza salme

  • 28 ottobre 2013 at 15:43
    Permalink

    Via l’intero verticedella polizia Un meccanismo che, a cascata, coinvolgerebbe anche la catena di comando della polizia. Ieri mattina Pansa ha convocato il questore Fulvio Della Rocca, in serata ha ascoltato e verbalizzato il capo dell’ufficio Immigrazione Maurizio Improta. Con entrambi avrebbe messo a punto i dettagli di quanto accadde nei momenti chiave che segnano questa drammatica vicenda: l’irruzione nella villetta di Casal Palocco dove, secondo i kazaki, si nascondeva Ablyazov e l’espulsione di sua moglie e di sua figlia. «La procedura è stata regolare», ha sempre detto Alfano, confortato dagli altri membri di governo. Fino a venerdì scorso, quando Letta ha riunito i ministri interessati a Palazzo Chigi e alla fine si è stati costretti a fare marcia indietro revocando il provvedimento emesso contro la signora. «Ci sono stati errori e i responsabili dovranno pagare», ha affermato il premier subito dopo l’incontro. E sotto processo sono finiti i poliziotti. Il problema che si pone in queste ore è evidente: i capi dei vari uffici della questura hanno eseguito ordini che arrivavano dai vertici del Dipartimento, potevano sottrarsi? E poteva farlo il questore che era stato sollecitato direttamente dalla segreteria del capo della polizia?

    Reply

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *