Scusate per la manifestazione, ma lo show deve continuare

Protesta BrasileSolidarietà da ogni parte del mondo al popolo brasiliano sceso in piazza per protestare contro le scelte del governo Rousseff, di aumentare il prezzo dei trasporti in concomitanza con l’organizzazione della Confederation Cup di calcio, che si sta svolgendo in Brasile.

Il quotidiano Folha de S. Paolo ha realizzato una mappa con tutte le proteste attive in ogni continente a sostegno del popolo brasiliano. Come spesso è capitato in passato, ad ogni evento o torneo internazionale c’è sempre uno scontro, una protesta, una manifestazione. Ma in nessun caso si è mai arrivato all’annullato.

Nel 1972, nonostante gli 11 morti nel “massacro di Monaco”, il CIO decise ugualmente di riprendere i giochi. In quell’occasione, un commando di terroristi dell’organizzazione palestinese “Settembre Nero” fece irruzione negli alloggi israeliani del villaggio olimpico. Durante l’irruzione vennero uccisi due atleti che avevano tentato di opporre resistenza, mentre furono presi in ostaggio altri nove membri della squadra olimpica israeliana. La polizia tedesca pianificò una tentativo di liberazione, che però fu un massacro. Durante lo scontro persero la vita i nove atleti sequestrati, cinque fedayyin e un poliziotto tedesco.

In Cina, è il 2008, il mondo torna nuovamente ad indignarsi. Fra gli usi culinari del popolo cinese c’è il frequente utilizzo di carne di cane, disponibile in molti ristoranti del centro città, inoltre gli occidentali desidera più tutela per i minori che vengono sfruttati dai grandi marchi internazionali nella realizzazione di capi d’abbigliamento e di articoli sportivi. Sono passati molti anni, e nonostante qualcuno parli sporadicamente delle vicende della Foxconn, società cinese specializzata nella produzione e assemblaggio di prodotti Apple che sfrutta il lavoro minorile; la realtà cinese non è certamente migliorata, eppure non interessare più a nessuno.

Come per lo Zimbabwe, confinante del Sud Africa (2010) in cui venne organizzato il mondiale di calcio. Il suo dittatore Mugabe regna incontrastato da più di 30 anni, e per l’occasione del mondiale si mobilitarono i pacifisti di tutto il mondo. Alla fine dei giochi, si spengono le luci, lo Zimbabwe è tornato nel dimenticatoio ed il suo dittatore qualche mese fa è venuto in Italia, con al seguito la sua scorta, per salutare Papa Francesco durante l’investitura ufficiale.

Ed i cani ucraini? Il carcere del leader Timoshenko? Tutti ne hanno parlato durante lo scorso Europeo in Ucraina (2012). Una sola parola d’ordine: boicottare l’Europeo. Manifestazioni e proteste in ogni parte d’Europa, ed oggi? Non si parla più dell’Ucraina e della condizione della popolazione.

Pagine dei giornali riempite di storie e racconti, telegiornali che in all news informano sulle condizioni delle proteste e delle manifestazioni. Ieri come oggi, la gente scende in piazza, ma lo show non può fermarsi, deve continuare.

Saul Caia

Saul Caia

Giornalista freelance. Dopo alcune esperienze all'estero, tra cui Spagna, Canada e Stati Uniti, sono rientrato in Sicilia. Oggi collaboro con Il Fatto Quotidiano realizzando video e articoli di cronaca e approfondimento.
Tra i riconoscimenti più importanti ho ricevuto il DIG Awards 2017, il premio 'Roberto Morrione' 2012, il premio giornalista emergente in Sicilia 'Giuseppe Francese' 2016.
Saul Caia

Saul Caia

Giornalista freelance. Dopo alcune esperienze all'estero, tra cui Spagna, Canada e Stati Uniti, sono rientrato in Sicilia. Oggi collaboro con Il Fatto Quotidiano realizzando video e articoli di cronaca e approfondimento. Tra i riconoscimenti più importanti ho ricevuto il DIG Awards 2017, il premio 'Roberto Morrione' 2012, il premio giornalista emergente in Sicilia 'Giuseppe Francese' 2016.

2 thoughts on “Scusate per la manifestazione, ma lo show deve continuare

  • 5 luglio 2013 at 21:34
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    Una commissione britannica presieduta da Sir Walter Russell Shaw giudicò e condannò i sospettati di stragi e rappresaglie (195 arabi e 34 ebrei) ed emise diverse condanne a morte (17 arabi e due ebrei, commutate con la prigione a vita tranne per tre arabi che furono impiccati), negò ogni accusa di scarsa efficacia di intervento da parte delle forze inglesi, condannò fermamente gli attacchi iniziali della popolazione araba contro i coloni ebraici e le loro proprietà, giustificò le rappresaglie da parte dei coloni ebrei contro gli insediamenti arabi come una “legittima difesa” dagli attacchi subiti e vide nel timore di uno stato ebraico il motivo di questi attacchi.

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  • 9 luglio 2013 at 12:23
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    La retorica ci ha sempre fatto schifo, ma crediamo che le proteste del popolo brasiliano, messe in atto in contemporanea allo svolgimento della Confederation Cup, siano tutto meno che retorica da dare in pasto ai media.

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