Catania, la realtà dei giovani medici borsisti

CATANIA – «Non siamo corsisti, non siamo borsisti, non capisco cosa siamo». Con voce triste e desolata Giorgio Romagna, giovane medico che frequenta il secondo anno del corso di formazione specifica di medicina generale, prova a spiegare e definire la sua posizione all’interno del sistema sanitario dell’isola. In base ad un bando regionale, ogni anno vengono selezionati 90 laureandi ai quali viene assegnata una borsa di studio di 11.603,49 euro, per una durata di 3 anni. Nonostante la legge 476/84 (“norma in materia di borse di studio e dottorato di ricerca nelle Università”), all’articolo 4 specifica che «sono esenti dall’imposta locale sui redditi e da quella sul reddito delle persone fisiche le borse di studio», ma in Sicilia gli emolumenti, testimoniano i corsisti catanesi, oltre ad essere tassati vengono percepiti in netto ritardo. Quest’anno, per la precisione il 16 marzo, sono stati saldati gli arretrati dei medici che non frequentano più il corso. I praticanti del terzo anno hanno invece percepito 4 mensilità delle 6 pendenti, quelli del secondo anno 7 su 11, mentre nessun riconoscimento ai neo-entrati.

«Se gli accordi scritti nel bando fossero stati rispettati noi non saremmo qui a protestare», spiega Manuela Cocuzza del primo anno. Perché nonostante i soldi non arrivino, i corsisti devono comunque frequentare i corsi e fronteggiare tutti i problemi quotidiani che si possono verificare per proseguire la loro formazione. Recarsi in ospedale dal lunedì al venerdì per 7 ore al giorno, per un totale di 28 ore settimanali alla quale vanno aggiunti 6 ore di seminario e 4 di “auto apprendimento”. Pagare l’affitto di una stanza, la benzina per recarsi a lavoro, le rate della macchina oppure il mutuo diventano macigni enormi soprattutto per coloro che non possono contare sul solido aiuto familiare e per questo qualcuno ha pensato di abbandonare il corso.

(articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno.it, 2 maggio 2012, realizzato insieme a Rosario Sardella)

[youtube=http://youtu.be/FroHlETjvds]

Saul Caia

Saul Caia

Giornalista freelance. Dopo alcune esperienze all'estero, tra cui Spagna, Canada e Stati Uniti, sono rientrato in Sicilia. Oggi collaboro con Il Fatto Quotidiano realizzando video e articoli di cronaca e approfondimento.
Tra i riconoscimenti più importanti ho ricevuto il DIG Awards 2017, il premio 'Roberto Morrione' 2012, il premio giornalista emergente in Sicilia 'Giuseppe Francese' 2016.
Saul Caia

Saul Caia

Giornalista freelance. Dopo alcune esperienze all'estero, tra cui Spagna, Canada e Stati Uniti, sono rientrato in Sicilia. Oggi collaboro con Il Fatto Quotidiano realizzando video e articoli di cronaca e approfondimento. Tra i riconoscimenti più importanti ho ricevuto il DIG Awards 2017, il premio 'Roberto Morrione' 2012, il premio giornalista emergente in Sicilia 'Giuseppe Francese' 2016.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *