Voto di scambio: arrestato ex deputato Marco Forzese

Pratiche smarrite, fascicoli soppressi, sanzioni archiviate o ridotte al minimo, in cambio di pacchetti di voti, incarichi alla Regione Siciliana, assunzioni in ospedali e fornitura di beni.

L’inchiesta Black job condotta dalla Procura e della Guardia di finanza di Catania ha portato alla luce “un consolidato circuito corruttivo” negli uffici dell’Ispettorato del lavoro diretto da Domenico Tito Amich, finito ai domiciliari, “alimentato da saldi legami di amicizia che uniscono corrotti e corruttori”.

PER I NOVE INDAGATI le accuse sono di concorso in corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falso ideologico, soppressione, distruzione e occultamento di atti veri. In arresto, ai domiciliari, anche l’ex deputato regionale Marco Forzese, uomo di punta in Sicilia dei centristi di Pierferdinando Casini, che si reca negli uffici di Amich in compagnia dal suo “gran elettore” l’imprenditore Salvatore Calderaro. Quest’ultimo, titolare di un bar e tabacchi a Castel di Judica, in provincia di Catania, ha accumulato sanzioni amministrative per oltre 6 mila euro e vuole sapere come può rimediare.

“È venuto da Castel di Judica – spiega il politico ad Amich – dove devi sapere che io sono uno dei più votati grazie a questo signore qua”. “Noi nel 2016 ci abbiamo avuto un controllo”, aggiunge Calderaro. “Si, d’accordo, lo ricordo”. I tre continuano a parlare nella stanza del direttore, ripresi dalle videocamere delle fiamme gialle, poi escono. Sull’uscio, il politico bisbiglia qualcosa, e il direttore asserisce: “Ora la faccio mettere tra le pratiche scomparse”. Poco dopo, Forzese entra nella stanza, si avvicina alla scrivania e prendere la pratica delle sanzioni, la nasconde dentro la giacca di Calderaro, e insieme escono dalla stanza. Le immagini proverebbero la compiacenza di Amich in favore di Forzese, che già in passato lo avrebbe fatto nominare “presidente della commissione d’esame”, e che lo avrebbe presentato al governatore Nello Musumeci, in virtù di un “rinnovo del proprio incarico presso l’Ispettorato”.

Il consigliere regionale Giancarlo Cancelleri (M5s) attacca: “Il candidato a sindaco di Catania Salvo Pogliese è andato a inaugurare la sede elettorale con Forzese, lo scorso fine marzo, leggo che il suo nome figura anche nelle intercettazioni come persona che si sentiva con alcuni soggetti coinvolti. Poi c’è il governatore Musumeci che se ne lava le mani, sapendo che ormai Forzese fa parte del suo movimento”, perché nel logo del movimento di Forzese LavoriAmo Catania c’è quello di Musumeci Diventerà Bellissima.

Quello di Catania non è un caso isolato. In Puglia tredici misure cautelari sono scattate nei confronti di pubblici ufficiali, consulenti e medici. Tre dipendenti dell’Ispettorato del lavoro di Foggia sono finiti ai domiciliari. Avrebbero ricevuto promesse e regali (caciocavallo, mozzarelle e vino) per “mettere a posto” violazioni in materia di sicurezza sul luogo del lavoro.

** Articolo pubblicato su Il Fatto Quotidiano (pag. 10), venerdì 4 maggio 2018 **

** Credits: foto copertina profilo facebook Marco Forzese **

Saul Caia

Saul Caia

Giornalista freelance. Dopo alcune esperienze all'estero, tra cui Spagna, Canada e Stati Uniti, sono rientrato in Sicilia. Oggi collaboro con Il Fatto Quotidiano realizzando video e articoli di cronaca e approfondimento.
Tra i riconoscimenti più importanti ho ricevuto il DIG Awards 2017, il premio 'Roberto Morrione' 2012, il premio giornalista emergente in Sicilia 'Giuseppe Francese' 2016.
Saul Caia

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Giornalista freelance. Dopo alcune esperienze all'estero, tra cui Spagna, Canada e Stati Uniti, sono rientrato in Sicilia. Oggi collaboro con Il Fatto Quotidiano realizzando video e articoli di cronaca e approfondimento. Tra i riconoscimenti più importanti ho ricevuto il DIG Awards 2017, il premio 'Roberto Morrione' 2012, il premio giornalista emergente in Sicilia 'Giuseppe Francese' 2016.

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