Indagato commissario Pagliaro. MISE: “E’ la Regione a dover decidere”

«Il ministero dello Sviluppo Economico non ha ad oggi ancora alcuna notizia formale delle vicende giudiziarie rappresentate dalla stampa», ma è «a conoscenza de l’esistenza di problemi e criticità nella procedura di costituzione della nuova Camera di commercio della Sicilia orientale», e sta «monitorando attentamente la situazione nei limiti delle proprie competenze e poteri».

È la nota ufficiale fornita dal Mise al corrieredelmezzogiorno.it in merito alla notizia sull’indagine per abuso d’ufficio condotta dalla Procura di Catania sul commissario ad acta Alfio Pagliaro, nonché segretario della Camera di Commercio etnea. Insieme a Pagliaro, nominato a settembre dal Ministro Federica Guidi per costituire la nuova Camera di Commercio unificata della Sicilia Sud-Est, che comprende Catania, Ragusa e Siracusa, ci sarebbero altre figure sulle quali al momento vige assoluto riserbo.

Due inchieste. La Procura di Catania conduce parallelamente due inchieste, entrambe per abuso d’ufficio e partorite dagli esposti forniti da un gruppo di aziende che aderiscono a Confindustria. Nella prima, in cui è coinvolto Pagliaro, si segnalano delle anomalie e irregolarità nei criteri d’individuazione dei raggruppamenti e della composizione della nuova camera di commercio, più una sanatoria che avrebbe consentito a numerose aziende di iscriversi nel registro d’imprese telematico Infocamere oltre i tempi stabiliti. La seconda, che al momento non vede nessun iscritto nel registro degli indagati, è volta ad accertare se gli elenchi associativi di Euromed e Fapi sono stati realmente ‘aumentati’ con centinaia di aziende iscritte ‘a loro insaputa’. I magistrati ipotizzano in questo caso, che il sistema avrebbe consentito alle due associazioni di vantare un maggior peso nella ridistribuzione dei seggi per la costituzione della nuova Camera di Commercio.

La nota del Mise. Il Mise puntualizza che anche se la nomina del commissario è ministeriale e “d’intesa con la Conferenza delle regioni e con la stessa procedura potrebbe essere eventualmente sostituito”, “lo stesso svolge la propria attività istruttoria in funzione dell’adozione del provvedimento di costituzione del nuovo Consiglio camerale da parte della regione autonoma siciliana”. Per questo motivo spiegano dal dicastero, una possibile sospensione o revoca dell’incarico all’attuale commissario, deve essere proposta e formulata alla Regione, che “può compiutamente valutare in concreto se tale attività istruttoria sia adeguata dal punto di vista della legittimità e dell’opportunità”. Solo in ultima istanza e fatte le dovute valutazioni, il Ministero può decidere un “nuovo eventuale intervento”.

** Articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno.it, giovedì 31 marzo 2016 **

Saul Caia

Saul Caia

Giornalista freelance. Dopo alcune esperienze all'estero, tra cui Spagna, Canada e Stati Uniti, sono rientrato in Sicilia. Oggi collaboro con Il Fatto Quotidiano realizzando video e articoli di cronaca e approfondimento.
Tra i riconoscimenti più importanti ho ricevuto il DIG Awards 2017, il premio 'Roberto Morrione' 2012, il premio giornalista emergente in Sicilia 'Giuseppe Francese' 2016.
Saul Caia

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Giornalista freelance. Dopo alcune esperienze all'estero, tra cui Spagna, Canada e Stati Uniti, sono rientrato in Sicilia. Oggi collaboro con Il Fatto Quotidiano realizzando video e articoli di cronaca e approfondimento. Tra i riconoscimenti più importanti ho ricevuto il DIG Awards 2017, il premio 'Roberto Morrione' 2012, il premio giornalista emergente in Sicilia 'Giuseppe Francese' 2016.

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