Polemica contro il cardinale Law alla festa di S. Lucia
CATANIA – Alla celebrazione annuale della festa di Santa Lucia, padrona protettrice della città di Siracusa sarà presente il cardinale americano Bernard Francis Law. Ex arcivescovo di Boston venne accusato di aver occultato i numerosi casi di abusi sessuali commessi da alcuni sacerdoti della sua stessa diocesi. In seguito alle pressioni dell’associazione americana delle vittime dei preti pedofili, la «Snap» (Survivors network of those abused by priests), si dimise dal suo incarico il 13 dicembre 2002. Ammise gli «errori» e annunciò il «ritiro» in monastero: «Chiedo perdono a tutti coloro che hanno sofferto per le mie insufficienze». Ma il Vaticano scelse di trasferirlo a Roma, dove l’ottantenne Bernard Law ha ricoperto fino a poche settimane fa il ruolo di arciprete della Papale Basilica Liberiana di Santa Maria Maggiore.
CITTA’ DIVISA – Il suo invito alla cerimonia d’apertura della festa di Santa Lucia ha spaccato in due la popolazione. Da una parte coloro che non hanno intenzione di fare polemiche ma aspettano con ansia di seguire la “santuzza” e poter gridare «Sarausana Jé», dall’altra quelli che si sono indignati per la presenza del cardinale «difensore dei pedofili». Tramite facebook molti aretusei hanno aspramente criticato Bernard Law. «E se al posto di queste vittime innocenti “abusate” ci fossero stati i vostri bambini? Le vittime di pedofilia sono figli di tutti noi», scrive qualcuno, «È già grave in sé il fatto che Mons. Pappalardo abbia invitato il Cardinale Law», replica un altro.E ancora «Portatori di Santa Lucia rifiutatevi di fare seguire il fercolo della nostra patrona da uno che ha coperto più di 5000 casi di pedofilia». Significativo il commento di una madre: «Il silenzio assordante delle cittadine/i siracusane/i sulla presenza del card. Law al panegirico di S.Lucia è cosa gravissima e mi fa davvero paura, un’indifferenza e un’apatia tragiche, perché al contrario le voci di quei bambini violati urleranno per sempre vendetta!».
LE REAZIONI – La notizia trova poco risalto nei quotidiani locali, e persino l’Unicef di Siracusa è rimasta in silenzio. «Non abbiamo realizzato nessun comunicato – spiega la coordinatrice Carmela Pace – ognuno di noi è responsabile delle proprie azione, finché non ci sono dei giudizi definivi non possiamo pronunciarci», e per questo «non posso interferire, né intendo interferire». La diocesi siracusana, con un comunicato stampa di Monsignor Salvatore Pappalardo, ha provato a smorzare i toni della vicenda: «Ho avuto modo si conoscere il cardinale Law quando mi sono recato in pellegrinaggio a Roma con alcuni fedeli siracusani. Ci ha accolto in maniera fraterna nella Basilica di S. Maria Maggiore. Avendomi chiesto della mia Chiesa siracusana, mi è sembrato opportuno ricambiare la sua accoglienza in occasione dei festeggiamenti di S. Lucia». Eppure molti parroci non si sono trovati d’accordo con la curia siracusana e con la decisione di invitare il cardinale. Fra questi esprime il suo dissenso Don Fortunato di Noto, fondatore dell’Associazione Meter Onlus di Avola che difende i diritti dei bambini contro la pedofilia: «Io sono sorpreso, non l’avrei invitato». Nonostante Don Fortunato ritenga ampiamente “canonizzata” la vicenda del cardinale Law aggiunge che «c’è stato un errore di valutazione da parte dell’arcidiocesi di Siracusa, forse l’arcivescovo Pappalardo non è stato informato della posizione del cardinale Law». «Dobbiamo sempre condannare la pedofilia, siamo contro coloro che commettono abusi sessuali sui minori, preti o non preti».
(Articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno.it, 12 dicembre 2011)
Saul Caia
Tra i riconoscimenti più importanti ho ricevuto il DIG Awards 2017, il premio 'Roberto Morrione' 2012, il premio giornalista emergente in Sicilia 'Giuseppe Francese' 2016.
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