Mafia: revocato il 41 bis al boss Aldo Ercolano

Revoca 41bis Ercolano AldoIl Tribunale del Riesame ha revocato nuovamente il 41bis al boss Aldo Ercolano, condannato all’ergastolo per associazione mafiosa e per l’omicidio del giornalista di Giuseppe Fava, avvenuto il 5 gennaio 1984 a Catania, il cui mandate è stato Nitto Santapaola. E’ già la seconda volta in meno di un anno che al boss è stato cancellato il regime speciale.

Lo scorso marzo la Direzione Nazionale Antimafia aveva evidenziato, nella sua relazione semestrale, la prima revoca, che in brevissimo tempo era stata riportata da numerosi organi di stampa. Anche a seguito di una polemica accesa dal vicepresidente della commissione parlamentare antimafia Claudio Fava, che aveva segnalato in un’interrogazione del Ministero della Giustizia Andrea Orlando la pericolosità del boss, il guardasigilli si era quindi premurato a riattivare il provvedimento estendendolo per altri due anni.

L’identikit del boss. Aldo Ercolano è stato arrestato nel 1994, dopo una latitanza di due anni, mentre si trovava in villeggiatura con la famiglia a Desenzano sul Garda, in provincia di Brescia. È il primogenito di Giuseppe ‘Pippo’ Ercolano, più volte condannato per associazione mafiosa, e Grazia Santapaola, sorella di Nitto, il principale boss di Cosa Nostra a Catania. L’unione di mafia è rinsaldato in seguito con il matrimonio con Francesca Mangion, figlia di Mangion uomo d’onore e luogotenente dello stesso Santapaola. Lo scorso novembre il fratello minore, Enzo Ercolano imprenditore nel campo della logistica, è stato arrestato nel corso dell’operazione ‘Caronte’, perché ritenuto dagli inquirenti il nuovo referente dell’organizzazione Ercolano-Santapaola.

La replica di Fava. “Non si comprende quali elementi abbiano dovuto determinare una revisione radicale del giudizio sulla pericolosità dell’Ercolano”. Lo scrive Claudio Fava, intervenuto nuovamente sulla vicenda, che insieme ai deputati Davide Mattiello e Laura Garavini (PD) e Francesco D’Uva (M5Stelle) ha indirizzato una seconda interrogazione al Ministero della Giustizia.“Appare difficile comprendere – aggiunge Fava – che l’erede designato di Nitto Santapaola alla guida di Cosa Nostra a Catania, per due volte in pochi mesi sia stato restituito al regime carcerario ordinario in palese conflitto con le valutazioni sulla sua pericolosità espresse dalla DNA, dalla Procura di Catania e dal ministro Orlando. Al quale chiediamo di intervenire con urgenza”.

** Articolo è stato pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno.it, martedì 13 gennaio 2015 **

Saul Caia

Saul Caia

Giornalista freelance. Dopo alcune esperienze all'estero, tra cui Spagna, Canada e Stati Uniti, sono rientrato in Sicilia. Oggi collaboro con Il Fatto Quotidiano realizzando video e articoli di cronaca e approfondimento.
Tra i riconoscimenti più importanti ho ricevuto il DIG Awards 2017, il premio 'Roberto Morrione' 2012, il premio giornalista emergente in Sicilia 'Giuseppe Francese' 2016.
Saul Caia

Saul Caia

Giornalista freelance. Dopo alcune esperienze all'estero, tra cui Spagna, Canada e Stati Uniti, sono rientrato in Sicilia. Oggi collaboro con Il Fatto Quotidiano realizzando video e articoli di cronaca e approfondimento. Tra i riconoscimenti più importanti ho ricevuto il DIG Awards 2017, il premio 'Roberto Morrione' 2012, il premio giornalista emergente in Sicilia 'Giuseppe Francese' 2016.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *